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Anche
quest’anno si è consumata la saga dell’apertura. Abitualmente non partecipo
a quest’evento e quindi non so se come accadeva anni fa, si può assistere
ancora ai bivacchi notturni in riva al fiume in attesa dell’ora “X”. Di
certo so che l’affluenza si mantiene sempre elevata malgrado la pesante
disincentivazione attuata dall’Amministrazione Regionale. Mi riferisco al
famigerato tesserino segna-catture, ma ancor più alla sua irreperibilità,
difatti se il suo unico scopo fosse stato quello di monitorare i prelievi non si
capisce perché il malcapitato che vuole pescare in zona “D” si debba recare
in un Comune montano (mediamente 40-50km dalla città), ad orari ristrettissimi
( ad esempio a S.Piero in Bagno li rilascia la Polizia Municipale solo dalle 11
alle 13 ) e con il rischio di non trovarli ( la distribuzione comincia pochi
giorni prima dell’apertura ed è facile che in poco tempo si esauriscano). Riporto
questo non come critica ma come dato di fatto, sono anch’io convinto che
ambienti sensibili ammettano solo presenze e prelievi limitati. A tal fine,
buona la politica della progressiva estensione delle “Zone a regolamento
specifico”, da studiare invece uno strumento più consono ed efficace per
limitare l’afflusso. Potrebbe essere ad esempio un tesserino annuale a
pagamento. So che una proposta del genere non è democratica e
può
sembrare impopolare ma queste acque pregiate non possono e non devono essere per
tutti, inoltre le maggiori entrate potrebbero essere devolute alla loro tutela.
Una soluzione ottimale sarebbe ridurre la zona “D” alle acque con reale
potenziale salmonicolo, attualmente non tutte soggiacciono a questi requisiti, e
nelle rimanenti realizzare delle zone cuscinetto (qualcuna già esiste) con
divieto di pesca nel periodo di chiusura della trota ed in cui poter eseguire
ripopolamenti, stile apertura, con materiale adulto. Visto che abbiamo toccato
il tasto ripopolamenti voglio aprire una parentesi. Chiedo scusa intanto a chi
si impegna in queste operazioni che costano tempo e fatica ma ho l’impressione
che siano energie sprecate. Ho partecipato, quest’anno per la prima volta,
alla semina pre-apertura per vedere di persona in cosa consisteva. Il materiale
consegnatoci era di buona pezzatura (peso
medio 400gr) ma di scarsa qualità.
Pesci
grassi e con poche pinne.
Malgrado
gli sforzi per distribuirle uniformemente lungo il fiume credo che siano scese
tutte di svariati km fino ad incontrare qualche grossa buca, difatti, complice i
livelli un po’ alti, ma soprattutto la loro disabitudine al nuoto, anche
posizionate in pozze di acqua calma, appena lasciate giravano la testa a favore
di corrente e scendevano a valle. Il prossimo anno si potrebbe provare a
seminarle come le scatole Vibert, bloccandole tra due sassi o con un picchetto
ed una corda legato alla coda. Ad onor del
vero
devo ammettere la sensibilità maturata dagli addetti a questa operazione: quasi
tutto il materiale adulto, difatti., è stato rilasciato nella parte bassa della
zona “D” dove le trotelle rustiche non esistono. A mio avviso in attesa, di
soluzioni migliori, si può enfatizzare questa strada, ripopolando solo ai
confini con la zona”C”(credo che in zona “C” sia proibito) in punti di
facile accesso e controllabili dalla strada, pubblicizzando al contempo il luogo
in modo da indirizzare l’orda in queste zone di minor pregio. Dico questo
perché non sono totalmente contrario ai ripopolamenti con materiale adulto,
vanno solo effettuati nei luoghi e periodi giusti, però anche la mia grande
passione per la pesca e questi ambienti non concepisce una cosa tanto effimera:
trote a tempo, da bruciare in un paio di giornate. Fate il mio nome per trotelle,
avannotti o scatole Vibert, credo che non ci rivedremo più per le trote pollo.
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