Gennaio

(ispirato a "High resolve in low pursuit" D. Zaner)

Marco Sportelli

 

 

Il mese di Gennaio ha ben poco di che essere raccomandato, soprattutto per un pescatore a mosca. Abbiamo sempre pensato che il signore lo abbia messo in calendario, di buon accordo con l'allora sua rappresentante al Vaticano, Papa Gregorio, con la sola funzione di  rafforzare il carattere e di farci apprezzare gli altri mesi dell'anno. Questo è tutto ciò che ci offre Gennaio, oltre chiaramente che farci pagare eccessi di gola e portafoglio delle feste appena finite, il canone RAI, il bollo dell'auto ed il rateo del mutuo. A meno che voi non siate il tipo che va in giro facendo -Buoni Propositi per l'Anno Nuovo-. L'ultimo che ho fatto è stato quello di non farne più ed è l'unico che ho mantenuto, ma oggi ho deciso di rompere la promessa. E' stato un anno di pesca stimolante ma non privo di pecche così se voi me lo permettete vorrei fare ammenda, confessare le mie colpe, redimermi per le pessime azioni svolte in pesca e che non ripeterò più in futuro (perlomeno non di fronte a qualcuno) e stilare una lista di buoni propositi. Se li ritenete validi sarei lietissimo di condividerli con voi.

1)Mi propongo di usare finali più lunghi. Ora, realizzato che non c'è niente di male utilizzando finali di 3 metri credo che aggiungendo altri 1-1,5 non cambi più di tanto. L'unica differenza tra un finale di 3 mt ed uno di 4,5 è che con quelle due bracciate in più è molto più probabile trovarsi un pesce attaccato all'altro capo della lenza, che in ultima analisi è il motivo per cui andiamo su e giù per i fiumi.

2)Mi propongo di ridurre i miei lanci: sia in lunghezza che in frequenza. Sfortunatamente ho imparato a lanciare quando ancora la mia vista era buona. Ora mi ritrovo a pescare più lontano di quello che serva ed a perdere di vista la mosca (o la vista per la mosca). Anche ammettendo che ci siano buone probabilità che ci sia un pesce pescabile li davanti, da qualche parte e di essere in grado di lanciare la coda a 20-25mt mi trovo sempre a sperare che la mosca o perlomeno il finale la stia realmente accompagnando. Non ricordo di aver mai catturato una trota decente a più di 15mt e del resto sembra che le trote non si facciano molto impressionare dalla presentazione del nodo di congiunzione tra coda e backing. La seconda parte del proposito riguarda la fretta. L'impazienza di ammortizzare le nostre poche ore sul fiume ci fa agire come una missione di commando. Solo pochi lanci utili possono essere fatti da una posizione senza eseguire sforzi inutili o dare aiuto al nostro invisibile nemico. Le trote sono anche più tonte del pescatore ma loro imparano velocemente. Ogni lancio o presentazione che gli facciamo corrispondono ad un anno di scuola. Prendiamole subito, quando sono ancora all'asilo nido, non lasciamole laureare con 30 e lode. La prossima stagione solo lanci corti e mirati.

3)Mi propongo di tenere più in pesca le mie mosche. All'inizio, avendo pochi modelli a disposizione, tendevo a tenere sul finale la stessa mosca per più tempo di quello che occorreva per provare la sua inefficacia in quella determinata situazione. Ora con troppe imitazioni a disposizione tendo a sostituirle in maniera parossistica alla ricerca di quella che funzioni. E' chiaro che se usiamo una sedge in piena schiusa di effimere siamo fuori luogo, ma ipotizzando che l'imitazione che stiamo utilizzando possa essere adatta per le condizioni del momento di solito c'è molto più margine di miglioramento dalla nostra parte della lenza che dalla parte della mosca. Farò molta più attenzione a presentazione e dragaggio

4)Mi propongo di ridurre le scatole di mosche ed i modelli. Via la scatola delle ninfone, non le uso quasi mai. Via le sommerse, funzionano ma non mi piace pescarci. Via la scatola degli streamer, ne posso tenere due nel portafinali. Quest'anno drastica riduzione anche dei dressing. Direi che 7 modelli di secche, di emergenti e di ninfe galleggianti possono bastare, però con una maggiore varietà di taglie, almeno 3 taglie di amo per ogni modello. Basta anche con gli esemplari unici, non sopporto trovare la mosca che funziona e poi accorgermi che è l'ultima: ne voglio almeno 6 per tipo. Ora, se la matematica non è un opinione 7 modelli per tipo, in 3 taglie ed in 6 esemplari porta sempre alla considerevole somma di 378 tra secche, emergenti e ninfe galleggianti a cui vorrei aggiungere una manciata di sedge e qualche dittero. Mi sembra un buon proposito, sempre che riesca a metterle tutte dentro le scatole di cui già dispongo.

5)Mi propongo di utilizzare esclusivamente il CS Knot. I pesci, dopo averli allamati, a volte ci capita anche di salparli. A volte. Troppo spesso l'unica cosa che recuperiamo è il nostro terminale con un bel ricciolo al posto della mosca. Ora con le ultime generazioni di nylon, con cui rischiamo di sradicare una quercia ogni volta che ci si impiglia la mosca o come declama una pubblicità “Così resistente da salpare anche i pesci della taglia che vi vantate di catturare!”, i problemi non dovrebbero più esistere. Ma le nostre trote, sempre più accorte e maliziose, ci richiedono terminali sempre più esili, azzerando così di fatto il progresso tecnologico in tal campo. Ricorda, anche a prezzi "PaM"  il terminale è la parte più economica di tutto il tuo equipaggiamento. Quando cambi mosca (non dimenticare tutti buoni propositi fatti sopra) non riutilizzare gli ultimi centimetri di filo, sono di solito già usurati. Verifica la presenza di nodi, abrasioni, schiacciamenti e nel caso procedi alla sua immediata sostituzione. Utilizza la doppia cappia per semplificarti la vita e quando leghi la mosca accertati che sia un CS knot. 

6)Mi propongo di entrare in acqua il meno possibile. Una bollata, anche singola, dall'altra parte della buca è per me irresistibile. Come un canto di sirene mi attira prepotentemente verso di se, mi induce ad entrare in acqua fino alla cintola per raggiungerla e di fatto terrorizzo tutti gli altri pesci nel raggio di decine di metri. Dovrei usare solo stivali alla coscia ma il vero problema quando li indosso è che mi accorgo che hanno un limite superiore quando ormai l'ho superato. Pensaci due volte prima di bagnarti i piedi e fallo solo quando necessario

7)Mi propongo di andare a pesca in compagnia. La pesca è un passatempo solitario, mi sono sempre detto con autocompiacimento, avendo da un bel pezzo passato la stadio dell'acne. Ed è vero, l'istinto predatorio che è in noi ci porta a muoverci in silenzio, ad agire da soli. Ma è anche vero che molto buona pesca viene fatta al bar o su tavole imbandite. Gli amici, i compagni di pesca ed il piacere generato dai rapporti umani aiutano di certo ad approcciare la mezza età il più tangenzialmente possibile. E prendetevi qualche giorno libero fra settimana! Mannaggia a voi!