Budget Marco Sportelli
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Sono a pesca sul
mitico Unec. Mi fermo sulle rive per lavare bene i miei wader prima di
immergerli nelle sue sacre acque. Mentre completo le mie devozioni noto un
cartello con il regolamento per l'anno in corso: "PERMESSO DI PESCA PARI A € 5
PER OGNI PESCE ALLAMATO - VIETATO INTERROMPERE L'AZIONE DI PESCA PRIMA DEL
TRAMONTO". Sono molto sorpreso per questo bizzarro regolamento ma considerando
il vecchio costo del giornaliero e la media di catture che si è qui soliti
effettuare tutto sommato potrei anche risparmiare. Sono trote e temoli su cui
hanno pescato per generazioni i migliori pescatori d'Europa, non hanno avuto la
vita troppo facile. Sono sicuro che dopo una bollata un po' troppo azzardata la
mamma abbia insegnato agli avannotti a non accettare caramelle pelose dagli
sconosciuti (posso anche immaginarmi piccoli cartelli vicino ai letti di frega
"Occhio alle parachute!", "Attenti al cul…de canard!" ecc). Farò di certo poche
catture. Non ho mai incontrato stupidi pesci in queste acque. Solo stupidi PaM.. Chissà però chi controllerà i pesci catturati!!!
Ecco la prima
bollata! Lancio una piccola emergente ed il primo è già in canna. Con mia
sorpresa un ologramma con scritto € 5 si materializza in aria, a poca distanza
da me. Mah! Misteri della tecnica. Liberato il temolo vedo un'altra bollata, più
violenta della prima ed a filo dell'altra riva. Non è facile, so già che la
mosca dragherà in un attimo. Provo con un lancio rallentato, l'esecuzione lascia
a desiderare ma il pesce si getta ugualmente sull'imitazione trascinata dalla
corrente. Bingo! E' una bella fario. Con una punta di apprensione mi accorgo che
l'ologramma è già a 10. Non mi preoccupo, due pesci in cinque minuti possono
solo essere un caso. Il terzo, il quarto , il quinto però non si fanno
attendere. Sostituisco il mio finale con un 0,18 nella speranza di rallentare le
abboccate, ma come sono in pesca un altro bel temolo sale sulla mosca.
30, 35, 40, sul contatore cominciano a lampeggiare numeri preoccupanti. Sostituisco l'esile emergente con una grossa Royal Wulff ma appena tocca l'acqua una bella trota sale a ghermirla, come se avesse passato tutta la vita ad aspettarla. Decido di fermarmi ma appena mi siedo sulla riva, dall'ologramma, finora muto, fuoriesce un secco avvertimento "VIETATO INTERROMPERE L'AZIONE DI PESCA PRIMA DEL TRAMONTO". Riluttante rilancio e ricatturo, rilancio e ricatturo. 60, 65, 70, l'apprensione iniziale si trasforma in angoscia, 75, 80, 90, poi in malessere, 95, 100, 105, infine in fredde gocce di sudore. Mi sveglio che realmente sono sudato. Non so cosa abbia scatenato questo incubo. Negli ultimi anni ho imparato che birra e pizza consumati dopo mezzanotte non vanno giù cosi bene come facevano in passato (sarà che non fanno più le cose come una volta?), ma più probabilmente potrebbe esser stato qualcosa che ho letto, perché spesso leggo cose ed occasionalmente scrivo cose che sono altrettanto indigeste. Ma mai dopo mezzanotte. Forse mi è rimasto sullo stomaco il listino prezzi delle acque Slovene che ho consultato ieri in Internet e mi ha fatto ragionare sui soldi che annualmente spendo per catturare qualche pesce. Ora, che sono fuori dalla fase REM, ed analizzo le cose con mente lucida non vedo da dove sia scaturita tutta quell'angoscia: dopotutto 5 Euro per un pesce, rispetto alle cifre che siamo soliti sborsare non sono neanche troppi! Le folli spese che noi, affetti dal morbo della pesca a mosca, sosteniamo, fondamentalmente fanno capo a due voci: - viaggi/permessi - attrezzatura
- In Italia ormai siamo soliti pagare per pescare. Devo ammettere che lo faccio di malavoglia, la mia educazione social-democratica mi ha sempre portato a pensare che le acque devono essere libere a tutti…a meno che io non vinca la lotteria di Capodanno e possa così diventar socio di qualche favolosa riserva privata. Non bisogna mai porsi troppi limiti, dopotutto. - All'estero ci sono mete molto allettanti. Esistono società specializzate che offrono di tutto e che con i loro cataloghi e depliant colorati tentano di separare migliaia di pescatori a mosca dalle loro sostanziose entrate. Non sempre però gli Euro investiti sono certezza di cattura. - Può essere colpa del posto: ho conosciuto una volta un tizio che ne ha spesi 5000 per andare una settimana in Scozia a pesca di salmoni. Ha pescato tutti i giorni, dall'alba al tramonto, senza mai smettere, col sole, con la pioggia, continuando a lanciare fino ad avere il braccio indolenzito, fino a sognare di lasciare la pesca per dedicarsi alle bocce. E non ha preso un pesce. Neanch'io ne ho mai preso uno in Piazza Saffi! - O può non essere il momento idoneo: la pesca a mosca è legata al ciclo degli insetti e state pur certi che la mitica schiusa che andate cercando c'è già stata la settimana scorsa o comincèrà il giorno dopo il vostro ritorno. Di solito vi sentite dire "avresti dovuto esserci la settimana scorsa!", così, se vi posso dare un consiglio, prenotate una settimana di pesca in un rinomato fiume straniero, e poi arrivate una settimana in anticipo, la settimana quando "…la pesca è stata grandiosa!" e "…avreste dovuto esserci!" Con questo escamotage potreste dare una svolta alla sequenza di "momenti-buoni-mancati-per-un-pelo" che ha fin'ora contraddistinto le vostre gite all'estero. Fare queste uscite però non è solo questione di soldi. I pescatori ben presto imparano che, malgrado Dio non sottragga dalla loro vita le ore passate a pesca, le mogli lo fanno! Qualcuna di loro, come per le altre utenze domestiche, installa addirittura un contatore.
Attrezzatura. Le maggiori spese si sostengono all'inizio poi, ben presto, si è
"full-optional". In realtà si continua ad acquistare attratti dal luccichio del
"nuovo". Mentre lo scopo del pescatore è prendere il pesce, quello del
negoziante è prendere il pescatore. E ci prendono! Eccome se ci prendono! "M&M" ad esempio è
un negozio di lusso per il PaM che ha tutto ed io ci vado con una certa
regolarità giusto per esserne certo. Esposti in vetrina e negli scaffali ci sono
tutti gli ultimi ritrovati della tecnica (o del marketing?) indispensabili per
tramutare una semplice giornata di pesca in un "esperienza unica". Generalmente
sono cose inutili, i prezzi sono folli, ma di pescatori a mosca pronti ad
acquistarli c'è sempre la fila. E la recessione? La
crisi economica? La riduzione del potere d'acquisto del dopo Euro? Dove sono
finiti? Lo spiegano in TV: “E’ il colpo di coda”. Probabilmente il segreto di
questa società che sopravvive ad ogni ragionevole previsione è di avere una
testa piccolissima ed una coda da Brontosauro. Lee Wulff disse una volta "una trota è troppo preziosa per esser catturata una volta sola!" e sul fatto che sia preziosa non lo metto in dubbio. Un giorno a casa mi sono preso lo sfizio di calcolare il costo sostenuto nel mio primo anno di pesca a mosca e dividerlo per le prede catturate. Ne è risultata una cifra a cinque zeri (erano ancora lire). Una follia. Mi sono impegnato molto a tal proposito e dopo vent'anni di pesca a mosca, ed un lungo ed accurato ridimensionamento dell'attrezzatura, sono riuscito non solo ad arginare l'inflazione, ma ho calcolato che il valore della trota di Lee Wulff, o perlomeno della mia, è sceso considerevolmente, tuttavia, potrei sempre mantenermi un amante con meno - e mia moglie si è sempre meravigliata perché non lo faccia. PS: la mia commercialista mi ha appena telefonato dicendomi che l'Ufficio delle imposte non accetta come spese per viaggi di lavoro le mie gite di pesca oltre confine. Gli chiedo se gli ha spiegato che scrivo di pesca e se gli ha fatto leggere gli articoli in proposito. Si mi dice. È proprio per quello che non le accettano.
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