Belly boat

A pesca in ciambella:qualche consiglio al principiante.

Fabrizio Turroni

 

 

 Quando arrivi devi fare le cose con calma, perché ne hai un po’ da fare; se ti fai prendere dalla smania di entrare in pesca rischi di lasciare indietro qualcosa e una volta in acqua un po’ ti scoccia tornare a riva come me per recuperare gli occhiali polarizzati.

Punto primo: la ciambella non deve essere gonfiata al limite dell’esplosione (in questo caso comunque non scoppia la camera d’aria, ma fanno strapp le cuciture! lo so perché lo so e basta), ma devi anche tenere presente che a contatto con l’acqua, a causa dell’abbassamento di temperatura (soprattutto in estate) l’aria all’interno perderà un po’ di volume e la ciambella sembrerà più sgonfia. Per ovvi motivi di sicurezza sono da preferire quelle con due camere d’aria; credo che oramai in commercio se ne trovino solo così; con la seconda camera d’aria nello schienale. Controlla che la valvola sia ben chiusa (io controllo periodicamente anche in pesca). La maggior parte delle ciambelle ha una grossa doppia valvola che permette di gonfiare e sgonfiare rapidamente. La ciambella di Marco è bellissima, grande, doppie cuciture ovunque, cerniere a prova di scassinatore, innumerevoli tasche con scomparti ben separati e in acqua sembra un magnate della finanza sul suo yacht; gli manca solo il sigaro in bocca e lo scomparto frigo-bar (anche se sospetto che ce l’abbia e lo tenga nascosto per non dover offrire!). Però ha una valvola piccola così e quando deve sgonfiarla sembra un lottatore di Sumo in grave difficoltà. Puoi ora cominciare a riempire le tasche con gli accessori da pesca: scatole delle mosche, monofili etc. Tagliafilo e pinza li tengo agganciati col classico yo-yo ad un anello esterno. Di solito mi tengo pronto a “fare” sia il Luccio che il Bass, per cui mi porto almeno tre bobine per coda #8; galleggiante, intermedia ed affondante. La canna puoi già montarla se hai parcheggiato vicino all’acqua, se invece devi affrontare un percorso un po’ accidentato ed infrascato tieni presente che già avrai in mano la ciambella gonfia e le pinne. Se non conosci il posto fai una piccola esplorazione per scegliere un buon punto d’ingresso (ma soprattutto di uscita) in acqua, ovviamente il posto migliore è una sponda digradante; bisogna scivolare in acqua, non saltarci dentro. Se è tutto pronto indossa i waders. Puoi usare delle pinne con le cinghie regolabili ed indossarle sullo scarponcino, oppure le puoi calzare direttamente sul piede in neoprene, in questo caso quando giungi in prossimità dell’acqua ti togli gli scarponcini e li riponi nella grossa tasca sullo schienale della ciambella.

Il bello della pesca in ciambella è che integra maggiormente con l’ambiente di pesca; arrivi dove non pesca nessuno, sei basso sull’acqua e ti avvicini al pesce senza destare sospetti (ovviamente se non pinneggi stile “fuoribordo”). Il lancio non è troppo agevole: sei parzialmente immerso e se allunghi troppo i volteggi tocchi facilmente l’acqua alle tue spalle. Ti consiglio code con peso spostato verso la punta, tipo bass taper (useremo anche esche piuttosto voluminose), due falsi lanci e via di shoot! Perché lo shooting avvenga decentemente la coda in eccedenza non deve essere in acqua (soprattutto se affondante), ma raccolta nella reticella che tutte le ciambelle hanno anteriormente e che funge da piano d’appoggio. Per questo motivo io effettuo il recupero restando disassato e praticamente appoggiato al bracciolo(come in poltrona) col gomito del braccio che regge la canna; così ogni strip del recupero deposita automaticamente la coda nella reticella. Se stai “facendo” il Luccio con la coda affondante e decidi di fare uno spostamento un po’ lungo puoi calare tutta la coda in acqua e trainare; mi è già capitato di avere attacchi in questo frangente su fondali di circa 3 mt.

Dal momento che sei in ciambella, proprio per arrivare a pescare nei posti più impervi, non rovinare tutto portandoti esche che non sono munite di antincaglio. Ma degli aspetti tecnici di questa pesca parleremo, redazione permettendo, un’altra volta. Un’ultima dritta: se per qualche motivo ti sposti con la ciambella gonfia in macchina abbi l’accortezza di sgonfiarla un po’ e non lasciarla “in forno” sotto i raggi diretti del sole, potrebbe fare boom! (lo so perché lo so e basta!!!).