Amici del Pietrapazza Se siete interessati a quanto accade sul Bidente di Pietrapazza qui trovate le informazioni necessarie. Pietrapazza Il Bidente di Pietrapazza è il ramo di destra del Bidente e vi confluisce nei pressi di S. Sofia. Siamo in Romagna. Da fine anni '90 tutto il tratto superiore e gli affluenti erano regolamentati No-Kill. Parte di queste acque scorrono all'interno del Parco delle Foreste Casentinesi. E' un'ampia zona d'estremo pregio naturalistico e con bassissima antropizzazione.
Cosa succede? Nel 2015, durante una campagna d'indagine sulle popolazioni di trota presenti nel nostro Appennino, nel tratto sorgentizio, lontano da ogni accesso e protetto verso valle da un salto d'acqua invalicabile, sono state individuate trote dalla genetica mediterranea. In seguito a questo evento è partito un piano di recupero di questa popolazione. Progetto Il piano prevedeva il prelievo di qualche riproduttore, il trasferimento in incubatoio, e la produzione di trotelle di elevata qualità.
Cosa non và Seppure il progetto sia degno di nota e meritevole d'essere supportato siamo alquanto perplessi sia sia sui metodi utilizzati, sia sui tempi di realizzazione. In particolare: - i pesci con buona genetica che vivevano solo nel breve tratto sorgentizio sono stati prelevati praticamente tutti e trasferiti in un incubatoio di recente attivazione. Agendo a questo modo si è forse corso il rischio, in caso di un problema tecnico, di perdere definitivamente questa popolazione. - Insistere con numerose e ripetute
battute di elettropesca in un torrente così piccolo ha avuto
sicuramente un impatto importante su quest’ambiente completamente
naturale e di estremo pregio.
-
sono stati
rimossi numerosissimi pesci sia dal tratto superiore sia da un laterale
e sono stati trasferiti più a valle. Spostare trote adulte dall'ombra del
bosco e ributtarle, dopo un lungo tragitto su sentieri di montagna,
in un paio di pozze assolate ci sembra poco professionale.
Quest'operazione, eseguita da solo 3 persone, ha significato
condannarne una buona parte (stress da cattura - competizione alimentare
– predazione intraspecifica – uccelli ittiofagi): il torrente, già
regolamentato NK, ha una popolazione molto vicina alla sua
capacità ittiogenica, e può quindi accogliere solo un numero molto
limitato di adulti. - è stato chiuso alla pesca tutto il tratto superiore del NK per rimuovere anche da qui le numerosissime trote presenti.
Cosa abbiamo fatto Appreso quanto in atto abbiamo convocato le associazioni e i singoli pescatori interessati per definire una linea d'azione. L'Ente Parco, finanziatore e sostenitore del progetto, si è proposto per un incontro colloquiale durante il quale ci ha informato sullo stato dell'arte e sui passi futuri. Un quadro generale, tra l'altro, molto simile a quello già ipotizzato e con tutte le criticità rilevate sopra. Ci ha anche confermato che, operando all'interno del suo territorio, è autorizzato ad agire autonomamente ed è quindi l'unico interlocutore con cui confrontarsi. In seguito all'incontro è stato emesso e inviato all'Ente un documento contenente sia le perplessità residue, sia alcune considerazioni che reputavamo meritevoli della loro attenzione. Le nostre considerazioni Si possono riassumere in pochi punti: - Attualmente i riproduttori sono quasi tutti nell’incubatoio di Premilcuore e al loro posto, nel tratto sorgentizio, ci sono quasi solo trotelle immesse. Prima di fare altri passi sarebbe logico attendere che il tratto alto si stabilizzi, dar tempo alle trote di crescere e solo dopo aver riverificato che effettivamente ci sia stato un successo riproduttivo e i nuovi nati abbiamo genoma “mediterraneo”, procedere al più ambizioso progetto d’estendere l’esperimento al lungo tratto più a valle. - Solo a questo punto, se si ritiene indispensabile, si potrà tentare una rimozione graduale e ben organizzata dei pesci di pregio che vivono a valle della cascata. Anticipare i tempi, rimuovendo, come già fatto a monte, le ultime trote di elevatissima qualità che ancora vivono in questo tratto ancor prima di aver certezza di risultato, ci sembra azzardato - Valutare nel frattempo se utilizzare le trotelle attualmente in accrescimento nell'incubatoio per ripopolare gli altri laterali che dopo la siccità straordinaria del 2017 si sono significativamente spopolati. -
Non riteniamo
inoltre giustificata la chiusura definitiva alla pesca del tratto
a valle della cascata: l’attuale regolamento NK, considerando la notevole popolazione che
persiste in questo tratto, ha già
dimostrato di essere più che idoneo allo scopo. L’eventuale
chiusura, se necessaria, potrà essere limitata solo ai 2-3 anni
necessari per rimuovere il pesce e re-immettere le trotelle. Prossime azioni Per ora possiamo solo attendere, sperando che l'Ente Parco prenda in considerazione alcuni di questi punti volti a mitigare l'impatto su questo delicato ecosistema, e confidare fiduciosi sul Buon Senso delle persone... Se ci hai letto fin qui significa che anche tu hai a cuore la sorte di questi riali: piccole meraviglie che scendono fresche e ombrose dal nostro Appennino, Lasciandoci un semplice messaggio a: amicidelpietrapazza@tim.it potrai ricevere informazioni sui futuri sviluppi e, restando in contatto con noi, fornirci un tuo futuro supporto. QUI trovi il testo integrale del comunicato già inviato al Parco delle Foreste Casentinesi QUI trovi lo stato attuale del Pietrapazza e affluenti
Grazie di Cuore Gli Amici del Pietrapazza | |
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