Il montaggio di una canna da mosca Marco Sportelli
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Montare una canna da mosca non è così difficile come si teme. Chi ha già montato comuni canne "bolognesi" ha già a disposizione quasi tutte le conoscenze necessarie. Le uniche difficoltà aggiuntive consistono nel localizzare la spina, allineare perfettamente gli anelli e montare manico in sughero più portamulinello. Perché cimentarsi in quest'impresa? Principalmente per la soddisfazione personale che ne deriva, il piacere di dire "questo l'ho fatto io!" Non è da sottovalutare neppure il risparmio che ne consegue e non da ultima la possibilità di personalizzare l'attrezzo con accessori scelti. Partiamo con ordine. Acquisto del grezzo. Si trovano sia grezzi anonimi, non rettificati ne verniciati, a pochi Euro, sia grezzi delle migliori marche a circa la metà del prezzo di listino dell’equivalente canna già montata. Verificare al momento dell'acquisto che sia già completo dell'innesto, che non sia troppo storto e possibilmente che abbia lo schema di montaggio degli anelli. Acquisto dei componenti. Quando scegliete manico e portamulinello portate con voi il grezzo per verificare che siano compatibili. Per ciò che riguarda il manico controllate che non abbia crepe a grossi difetti del sughero. Di portamulinelli ne esistono di vari tipi. I più usati sono quelli a vite. La posizione ideale di un mulinello è quella più vicina possibile al tallone della canna, ma ciò comporta filetto e ghiera tra manico e mulinello. Ovvero con l'abitudine di impugnare basso ci troveremo a stringere il metallo piuttosto del sughero. Di contro avere filetto e ghiera tra tallone e mulinello comporta perdere qualche centimetro di canna. È un dubbio irrisolvibile? No, esistono due soluzioni. La più semplice prevede che il tallone sia mobile e tramite una vite interna scorra verso l'alto a bloccare il mulinello. La seconda, e confesso che è di una comodità e praticità uniche, utilizza un sistema a molla. Inserendo il piede del mulinello si comprime la molla che lo blocca saldamente. Questi ultimi li commercializza sia Fiorini sia Modern Flies. Attenzione molti portamulinelli richiedono un manico specifico. Sempre in negozio, dopo aver inserito manico e mulinello cercate una ghiera della giusta misura che faccia da raccordo tra parte superiore del manico e corpo della canna. Ora vi manca solo un anellino ferma mosca, da preferire quelli semplicemente fatti ad "U", ed i passanti. Esistono quelli classici, a serpentina, o quelli monopiede. Sono equivalenti, a parte le mode del momento entrambi sembrano avere lo stesso peso e garantire un’identica scorrevolezza della coda di topo. Il primo anello in basso, generalmente è in pietra, più pesante ma utile per convogliare la coda durante lo shooting. Per l'apicale non badate a spese, la coda vi fuoriesce sempre fortemente angolata ed è quindi il più sensibile all'usura sua e della coda. Se già non l'avete, procuratevi la resina bicomponenete (epossidica) il filo da legature ed il vinavil. Ricerca della spina. Il procedimento di costruzione di una canna in carbonio prevede vari avvolgimenti di tessuto di grafite su di un mandrino conico. Si definisce spina quella precisa direttrice in cui, a causa di un ulteriore sovrapposizione di tessuto, il nostro grezzo risulta più rigido. Determinare la sua posizione in una canna da mosca è estremamente facile quanto fondamentale. In realtà noi non cercheremo mai la spina ma il suo esatto contrario, il punto di massima flessibilità. E' sufficiente, appoggiando la punta su di un tavolo, costringerla a flettere, magari utilizzando due penne che ne agevolino la rotazione, per vederla disporsi automaticamente nella sua posizione naturale di flessione. Segnate questa direttrice perché è così che la vostra canna dovrà piegarsi quando la caricate per il lancio in avanti (gli anelli capiteranno tra canna e tavolo). Se la montate diversamente, durante le continue sollecitazioni di lancio lei cercherà sempre di ruotare verso questa posizione, creando un movimento torsionale del cimino ed una possibile rottura. Cercate questa direttrice su entrambi i pezzi poi, assemblateli e ripetete il test di flessione per verificate che il tutto corrisponda.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Montaggio. Si comincia da manico e mulinello. La prima avvertenza è quella di ricoprire il grezzo con filo di montaggio fino a creare uno spessore simile al foro degli stessi. Provate un montaggio in bianco, sfilate il tutto e poi ricoprite abbondantemente il filo con Vinavil o resina epossidica. Infilate ora immediatamente i due componenti avendo cura di far corrispondere la direzione del portamulinello con la linea degli anelli. Rimuovete gli eccessi di collante e se rimane un po' di vuoto tra manico e canna colategli dall'alto altro collante. Il Vinavil facilita di molto l'operazione, lascia spazio ad errori o ripensamenti ma spesso i manici montati in questo modo tendono un po' a "cigolare". La resina epossidica non perdona, occorre essere decisi e veloci ma il risultato è perfetto. Mentre il collante fa presa vi potete dedicare agli anelli del cimino. Per trovare la spaziatura degli anelli esistono tre metodi: a) avere già lo schema di montaggio della casa. b) trovare la stessa canna in negozio o da un amico e misurarla. c) utilizzare lo schema universale qui allegato.
Limate attentamente i piedini degli anelli: faciliterà la loro legatura. Con nastro adesivo bloccateli alla giusta distanza cercando di allinearli il più possibile. Montate l'apicale con colla a caldo. Se il manico è già indurito montate anche gli altri anelli e provate a fare qualche lancio su prato per verificare che il tutto funzioni. Se vi soddisfa passate al fissaggio definitivo. La prima cosa da inserire è l'anellino di raccordo tra grezzo e sughero. Subito sopra cominciate ad avvolgere il filo, dopo tre centimetri legate l'anello ferma mosca (allineato con il portamulinello) salendo progressivamente sul piedino, poi senza mai interrompere gli avvolgimenti passate sotto allo spazio vuoto, risalite sull'altro piedino e proseguite per almeno altri quattro centimetri. Questa legatura prolungata è solo estetica, rende meno brusco il passaggio tra manico e grezzo. Un altra legatura più lunga del necessario la si esegue sulla parte dell'innesto della punta. Qui generalmente si parte più vicino possibile all'innesto, si risale per 3-4cm e si monta l'anello in maniera standard. Lo scopo è quello di irrobustire la connessione. Legare gli anelli. Il primo che vi capita è la stripping guide. Togliete il nastro da un piedino, avvolgete 3 o 4 spire di filo sul capo morto bloccando(1). Serrate bene le spire e con un unghia fatele scorrere vicine al piedino. Ruotando la canna si procede a realizzare spire serrate che saliranno sul piedino fino ad arrivare a qualche mm dall'anello. A questo punto si appoggia sulla canna un filo di nylon piegato ad asola e si procede col filo di montaggio fino all'anello ricoprendo il nylon(2). Si taglia il filo di montaggio e si infila il capo libero nella cappia di nylon. Si tira la cappia forzando il filo a passare sotto le spire ma appena comincia ad entrare ci si ferma(3), si taglia l'eccesso di filo lasciando solo 1-2mm. Si ricomincia a tirare e se tutto è stato fatto bene il capo di filo tagliato sparirà sotto le spire ma sarà abbastanza corto da sganciarsi dall'asola prima che questa fuoriesca dall'altra parte. Molto più difficile da dire che da fare. Ripetiamo la stessa operazione su un piedino di tutti gli anelli. A questo punto si monta la canna e si verifica l'allineamento del tutto. E' molto facile in questa fase ruotare a piacimento gli anelli semilegati. Con un allineamento perfetto si procede a completare l'altra metà delle legature. Riverificate il tutto e poi passate alla verniciatura. Verniciatura. La più utilizzata è la resina epossidica. I negozi di pesca la vendono in apposite siringhe dosatrici proprio per fare questo lavoro. Vi serve un piccolo pennello piatto e duro ed un piccolo recipiente per miscelarla. Uno straccetto e diluente alla nitro vi serviranno per lavare il pennello a lavoro finito. Versatene una piccola quantità, uniformate i due componenti e velocissimi iniziate il vostro lavoro. La resina è sensibile alla temperatura: mentre al fresco rimane liquida per almeno mezz'ora se fate questo lavoro in estate ne avete per circa 15min. Il modo più veloce e preciso è quello di tenere fermo il pennello e ruotare la canna. Fate il lavoro con cura cercando di far penetrare la resina dentro le spire. Finito il lavoro occorre tenere la canna sempre in rotazione. L'ideale sarebbe avere a disposizione un rotore per epoxy, che poi non è altro che un qualsiasi motorino elettrico a basso numero di giri cui poter collegare con una boccola il manico della nostra canna. Lasciatelo girare per qualche ora e verificate se sia necessario passare una seconda mano. L'ultima cosa che potete aggiungere, se volete completare il piacere della vostra cattura anche con un dato oggettivo, sono le tacche misura pesce. Io posiziono a 35-40-45cm dal tallone tre sottili giri di tinsel piatto e li ricopro con la stessa resina delle legature. Non appesantiscono il look della canna e permettono in un attimo di valutare centimetro più, centimetro “più” la lunghezza della vostra preda. Un tubo in PVC ed una mamma o moglie che si sacrifichi per fare un fodero completano l'opera.
|