Test apertura ami

Marco Sportelli

 

 

Capita spesso di perdere un pesce ed accorgersi che l'amo è aperto. Ecco cosa succede!

Ho sottoposto a trazioni progressive tre tipologie di ami tg 10 ed un 14. Da notare che il punto di aggancio è ottimale in quanto l’asola di nylon si dispone automaticamente al centro della curva (punto di minor sforzo) mentre l’aggancio casuale in bocca al pesce sposterà quasi sempre il fulcro verso la punta dell’amo facilitandone l’apertura. Il risultato è abbastanza impressionante.

 
Amo di elevata qualità – Trazionato da 1000gr a 2000gr si flette senza superare il limite elastico: a riposo ritorna nella forma originaria. A 2500gr si spezza.  



 
Amo identico al precedente ma a filo fine – A 1500gr si deforma permanentemente e perde la presa  
 
Amo economico – Trazionato da 1000gr a 2000gr. Già sopra i 1000gr supera il limite elastico e rimane deformato permanentemente. A 2000gr perde la presa  
 
Amo economico tg 14 – come sopra ma perde la presa a 1500gr  
 
Dopo il Crash Test  

Da quanto esposto si può dedurre quanto già sappiamo:

-         quegli ami meravigliosi, leggerissimi, che fanno veramente volare le nostre mosche sopra il pelo dell’acqua non sono adatti al pesce di taglia.

-         la qualità costa ma gli ami di marca surclassano quelli economici per finiture (vedi le imperfezioni dell’occhiello che tagliano il filo) precisione nella forma e soprattutto qualità d’acciaio utilizzata

-         gli ami grandi sono proporzionalmente più robusti.

-         brutto da dire e poco etico ma nei miei test gli ami che han perso la presa se avessero avuto l’ardiglione non si sarebbero sganciati.